Focus colture
Marzo 11, 2022

Orticole più sane con una concimazione mirata

L’elevato grado di specializzazione che caratterizza le aziende orticole comporta una serie di peculiarità tecniche e colturali che rendono la gestione del terreno un elemento di importanza centrale in orticoltura. Al contempo, la concimazione assume un ruolo di primo piano sia per la necessità di nutrire adeguatamente le diverse colture. Combinare una adeguata gestione del suolo a una concimazione mirata ha effetti positivi sulla qualità dei prodotti e sulla sanità delle piante, con conseguente riduzione dell’impiego di fitofarmaci, vantaggi per l’ambiente e minori problemi di residui.

Cosa si intende per colture orticole?

Secondo quanto riportato da Ismea, nel 2019 in Italia le colture orticole sono state coltivate su una superficie di circa di 450.000 ettari. A fare la parte del leone nel nostro Paese sono il pomodoro (da mensa e da industria), la patata e il carciofo, cui seguono – coltivate su superfici molto più limitate – numerose altre specie come insalate, cavolfiore, finocchio, carota, melone…

In realtà, quello delle colture orticole è un mondo estremamente variegato e ampio, caratterizzato da esigenze anche molto diverse in termini di tecnica colturale e caratteristiche qualitative richieste dal mercato.

Le colture orticole possono infatti essere così suddivise in base alla parte edule della pianta:

  • da seme: fagiolo, pisello, cece;
  • da radice: carota, patata, cipolla;
  • da fusto: finocchio, sedano;
  • da foglia: spinacio, radicchio, lattuga, insalate
  • da fiore: asparago, carciofo, cavolfiore, broccolo;
  • da frutto: cetriolo, zucchino, pomodoro, peperone, melone.

I parametri qualitativi delle colture orticole

Sia che siano destinate al consumo fresco o alla trasformazione, le colture orticole devono rispettare parametri qualitativi che stabiliranno la fascia di prezzo di collocazione sul mercato e conseguentemente la redditività. Si tratta di parametri estremamente variabili in funzione della tipologia di ortaggio.

Alcuni esempi?

Se nel pomodoro da industria rivestono un’importanza primaria consistenza, colore, resistenza al trasporto e sostanza secca, nel pomodoro da mensa si aggiunge come caratteristica saliente il sapore. Nel caso della patata, oltre alla pezzatura e alla regolarità della forma del tubero, sono importanti il contenuto in sostanza secca e zuccheri riduttori, così come la maggiore o minore predisposizione all’imbrunimento enzimatico. Ancora, nel caso del melone, oltre all’uniformità di pezzatura sono da perseguire caratteristiche come l’adeguata dolcezza e consistenza della polpa e l’intensità aromatica, così come il contenuto in carotenoidi e polifenoli, in virtù delle loro apprezzate proprietà antiossidanti.

Ha invece una valenza più generale per le colture orticole la necessità di rispettare le norme europee in materia di LMR, o Limiti Massimi di Residui di sostanze attive contenute nei fitofarmaci.

L’Allegato I del regolamento 396/2005 – che ha subito nel tempo diversi aggiornamenti – riporta la lista ufficiale delle derrate alimentari cui si applicano gli LMR. Va da sé che la presenza di eventuali residui chimici negli ortaggi è strettamente legata alla strategia di difesa adottata.

La corretta gestione agronomica in orticoltura

Come per tutte le colture agrarie, anche per le orticole la corretta gestione agronomica, sia in pieno campo che in coltura protetta, riveste un ruolo fondamentale per garantire qualità e rese, ma in particolar modo per prevenire gravi problemi di tipo fitopatologico.

Tra le pratiche agronomiche di maggior rilevanza (senza volontà di effettuare una trattazione esaustiva dell’argomento) ai fini del contenimento della diffusione di parassiti e malattie vi sono gli avvicendamenti colturali, che sfavoriscono il proliferare di patogeni e parassiti. Nella stessa direzione va l’utilizzo di eventuali cover crop, che possono anche influenzare positivamente la dotazione del suolo in sostanza organica ed elementi nutritivi e contrastare lo sviluppo di alcuni microrganismi nocivi (è il caso delle Brassicacee) e delle infestanti, riducendo pertanto la necessità di input esterni per la fertilizzazione, la difesa e il diserbo.

Anche la porosità del terreno, strettamente legata al suo contenuto in sostanza organica e messa talora a dura prova dai frequenti passaggi con macchine e attrezzature, riveste un ruolo fondamentale nella creazione di un ambiente favorevole alla sanità e all’efficienza degli apparati ipogei, nonché nel favorire una biodiversità microbiologica che riduce la possibilità che eventuali patogeni abbiano il sopravvento.

La concimazione dovrà tenere conto non solo di esigenze nutrizionali generiche (l’azoto e il magnesio, per esempio, sono indispensabili per una buona produzione di ortaggi a foglia), ma anche di eventuali necessità specifiche: lo zolfo, per esempio, è un elemento centrale nella nutrizione di aglio, cipolla, cavoli cavolfiori e asparagi.

Agribios consiglia

Con tre prodotti della linea Terrapiù, Agribios va incontro alle esigenze di una gestione efficiente e sostenibile dell’orticoltura, nell’ottica di preservare e/o creare le migliori condizioni nel terreno che accoglie le colture orticole e influenzare positivamente non solo lo stato nutrizionale delle piante,  ma anche quello fitosanitario.

AGRI BIO AKTIV: adatto soprattutto all’uso su orticole a ciclo breve, è un rigeneratore dei terreni; oltre a fornire sostanza organica ed elementi nutritivi, favorisce e orienta la proliferazione nel terreno dei microrganismi utili allo sviluppo delle piante. La sua particolare composizione microbica, ricca di Trichoderma, agisce sul suolo e sulla radice limitando, per antagonismo, lo sviluppo di agenti patogeni responsabili di alcune malattie dell’apparato radicale.

BIOSINERGY: adatto all’uso su orticole a ciclo medio-lungo, è un concime organico attivatore dell’apparato radicale, a base di sostanza organica umificata, batteri della rizosfera e inoculi di funghi micorrizici. Oltre a fornire sostanza organica umificata ed elementi nutritivi, favorisce la formazione di simbiosi micorriziche e lo sviluppo dell’apparato radicale. La sua particolare composizione, ricca di acidi umici, stimola la radicazione e la simbiosi tra apparato radicale e funghi micorrizici.

SUBLISAN FR: è un concime organico fluido a base di alga bruna, in grado di preservare le spore di bacilli molto utili alle piante, quali Bacillus subtilis e Bacillus amyloliquefaciens. Questi bacilli, presenti a concentrazione di 6×1010 u.f.c./g, esercitano un naturale effetto biostimolante nei confronti delle piante e dei frutti, oltre a rafforzarne le difese naturali. L’azoto organico e il potassio organicato contenuti in Sublisan FR danno vigore alla pianta, favorendo le attività enzimatiche.


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