Piani di concimazione
Marzo 23, 2023

Dal vivaio al campo, la concimazione per garantire performance eccellenti in orticoltura

La primavera rappresenta il periodo in cui si effettua il trapianto in campo di numerose orticole a ciclo primaverile-estivo, come: asparago, carciofo, fragola, cipolla, aglio, carota, fava, pisello, finocchio, patata, ravanello, pomodoro, peperone, fagiolo, cetriolo, zucchina, peperone, melanzana, fagiolo, cocomero, melone, cetriolo, zucca e zucchina.

La produzione di piantine di orticole è un’attività vivaistica, normalmente svolta in coltura protetta, che richiede elevatissimi livelli di professionalità ed estrema attenzione alla prevenzione dell’insorgenza di criticità sanitarie e nutrizionali che comprometterebbero le performance in campo successive al trapianto. Solo con questi presupposti sarà possibile ottenere piantine dall’elevata vitalità, in grado di attecchire velocemente e in maniera omogenea una volta poste a dimora in campo. Le fallanze e la disomogeneità di sviluppo sono ovviamente indesiderate ed è proprio in vivaio che si pongono le basi per evitarle.

 

Produrre piantine di orticole in vivaio

La produzione di piantine di orticole in vivaio prende il via dalla semina, che è indispensabile effettuare con materiali certificati. I semi vengono posti su supporti forati dotati di alveoli riempiti con adeguati substrati. La densità di semina è normalmente molto elevata. Un’alternativa alla semina in plateau e supporti alveolari è rappresentata dalla produzione di piantine in cubetti di torba pressata.

Ad alcuni giorni dalla germinazione dei semi, si effettua il cosiddetto ripicchettaggio, con trapianto a densità più basse, tali da consentire alle piantine il raggiungimento di uno sviluppo adeguato al trapianto in campo, che oggi avviene in maniera automatizzata per mezzo di macchine trapiantatrici.

La torba è solo uno dei substrati utilizzabili per la coltivazione delle piantine in vivaio, cui si affiancano terricci, perlite, lana di roccia e vermiculite. Risulta di fondamentale importanza l’assenza dai substrati di semina e coltivazione di semi di infestanti, patogeni e parassiti, oltre che di sostanze fitotossiche. Laddove necessario, pertanto, i materiali devono subire processi di sterilizzazione prima dell’uso.

La scelta dei substrati (eventualmente in mix) sarà funzionale alla creazione delle migliori condizioni di germinazione dei semi, prima, e di sviluppo degli apparati radicali, poi. La capacità di ritenzione idrica sarà decisiva nel garantire una corretta disponibilità di acqua alle radici in crescita: né troppo ridotta e tale da mandare la piantina in stress, né eccessiva a tale da generare ristagno idrico.

 

Concimazione e protezione delle piantine in vivaio

Alla miscela di susbstrato vengono normalmente aggiunti concimi a lento rilascio, scelti in maniera oculata per garantire la disponibilità di nutrienti nel momento di massimo assorbimento da parte delle radici. Tale disponibilità sarà anche funzione dell’applicazione mirata dell’irrigazione, che può diventare essa stessa veicolo di nutrienti per fertirrigazione, che tuttavia è consigliabile adottare in caso di impianti a goccia, mentre rischia di essere scarsamente accettabile dal punto di vista ambientale nel caso di impianti per aspersione, data l’elevata possibilità di perdite di nutrienti dai contenitori forati.

Le condizioni colturali tipiche del vivaio – elevate densità colturali, monocoltura e umidità – rendono necessaria una attenzione particolare alla protezione da patogeni (funghi, batteri e virus) e parassiti, sia degli apparati aerei che di quelli radicali. I Nematodi, oltre a provocare danni diretti alle radici, possono fungere da vettori di virus. Un’adeguata vitalità microbica e biodiversità dei substrati di crescita delle piantine in vivaio favorisce il proliferare di microrganismi utili, in grado di contrastare lo sviluppo di patogeni responsabili di malattie degli apparati radicali.

 

Superare lo stress da trapianto

Il mutamento repentino delle condizioni colturali che si verifica nel passaggio dal vivaio al pieno campo comporta per le piantine la necessità di adattarsi a un nuovo contesto, certamente più sfidante e meno stabile. Lo stress da trapianto si manifesta normalmente con una momentanea battuta di arresto nello sviluppo vegetativo, la cui durata varia in funzione delle condizioni ambientali, della vigoria della piantina e della coltura: il pomodoro, per esempio, reagisce più velocemente di altre orticole, come le cucurbitacee.

In generale si può affermare che per garantire una rapida ripresa post-trapianto delle piantine devono presentarsi in condizioni ottimali sia l’apparato fogliare che quello radicale. La parte verde e fotosintetizzante della pianta deve essere sufficientemente sviluppata e sana e in equilibrio con un apparato radicale adeguatamente sviluppato e ramificato. Da non sottovalutare è inoltre lo stelo della piantina, che deve presentare internodi corti e robusti per evitare cedimenti in caso di vento. La piantina infine deve essere trapiantata prima della fase di fioritura.

Di notevole utilità per favorire il rapido superamento dello stress da trapianto è l’applicazione in vivaio di prodotti inoculati con microrganismi utili, come funghi micorrizici e batteri della rizosfera. Ne abbiamo parlato diffusamente qui e qui.

Agribios consiglia

AGRI BIO AKTIV è un attivatore di terreni e substrati di coltivazione a base di sostanza organica umificata e inoculi batterici e fungini. Oltre a fornire sostanza organica ed elementi nutritivi, esso favorisce la proliferazione nel terreno di microrganismi utili allo sviluppo delle piante. Inoltre, la sua particolare composizione microbica, in cui rientrano Trichoderma harzianum e viride e batteri della rizosfera, limita con diversi meccanismi d’azione lo sviluppo di agenti patogeni responsabili di malattie dell’apparato radicale, come Fusarium, Pythium, Armillaria, Sclerotinia, Phytophtora e Rhizoctonia.

NEMAKIL 400 è un concime organico azotato il cui impiego consente, con una sola operazione, una frazione organica altamente umificata, substrato ideale per lo sviluppo della flora microbica del suolo, e sostanze aventi azione di contenimento sullo sviluppo dei nematodi e altri parassiti terricoli. La matrice organica di NEMAKIL 400, esclusivamente di origine vegetale, è costituita principalmente da panelli di Neem. L’aggiunta di meso e microelementi, quali ferro e calcio, fanno inoltre di NEMAKIL 400 un concime organico dall’azione specifica.

MICROTECH START è un innovativo concime organico fluido, 100% di origine vegetale, da impiegare nelle fasi iniziali della coltura (pre-emergenza o post trapianto oppure alla ripresa vegetativa di colture pluriennali). La sua particolare composizione permette di apportare macroelementi e carbonio organico, enzimi, zuccheri, aminoacidi levogiri, peptoni, micorrize e batteri della rizosfera. L’inoculo microbico aggiunto al prodotto (Trichoderma harzianum, Trichoderma viride, Bacillus subtilis, Bacillus megaterium, Azospirilli, Stremptomyces e altri microrganismi), protegge la radice nelle prime fasi di sviluppo, biostimola la coltura e migliora l’assorbimento degli elementi nutritivi apportati o già presenti nel terreno ma non utilizzati, al contempo creando attorno alle radici una barriera protettiva nei confronti di patogeni terricoli.


Prodotti correlati

Agri Bio Aktiv

Concimi con microrganismi utili

Nemakil 400

Concimi organici

Microtech Start

Concimi con microrganismi utili

Agribios Italiana s.r.l.