Materie prime e formulazioni
Ottobre 12, 2022

Farine di ossa e carne: concimi dagli scarti della macellazione

La farina di ossa e la farina di carne costituiscono uno scarto della macellazione e, talora, della lavorazione del pesce. Si stima che mediamente il 30% del peso vivo di un animale macellato sia rappresentato da materiali non utilizzabili per l’alimentazione umana. Tra questi, oltre alle porzioni di carne meno pregiate o comunque inadatte al consumo umano, si annoverano grasso, ossa, vari organi, sangue e piume.

 

Possibili impieghi delle farine di ossa e carne

Un tempo utilizzate in maniera estesa come integratori nell’alimentazione animale e oggi soggette a forti restrizioni in questo impiego, a seguito dei casi di BSE (Encefalopatia Spongiforme Bovina) trasmessi all’uomo alla fine degli ani Novanta, le farine di ossa e carne trovano uno sbocco importante nella produzione di concimi organici e organo-minerali, grazie ai loro contenuti interessanti di Azoto, Fosforo e Calcio.

L’impiego di questi due sottoprodotti come concimi, che si si affianca al loro utilizzo in inceneritore a scopo energetico e alla produzione di biogas, consente di restituire al terreno parte di ciò che è stato sottratto per produrre gli alimenti (foraggi e mais) utilizzati negli allevamenti.

I concimi a base di farina di ossa, di carne o di entrambe sono ammessi all’uso in agricoltura biologica.

 

Sicurezza sanitaria delle farine di ossa e di carne

All’interno dell’Unione Europea, i sottoprodotti di origine animale potenzialmente trasformabili in concimi sono suddivisi dal Reg. (CE) n. 1069/2009 in tre classi di pericolosità, legate alla possibilità che questi materiali possano trasmettere encefalopatie spongiformi. Gl scarti di macellazione da cui si ottengono farine di ossa e di carne per l’utilizzo come concimi rientrano nelle classi 2 e 3, quelle di pericolosità inferiore. Tali materiali devono essere sottoposti a sterilizzazione ad alta temperatura e in pressione (classe 2) oppure a pastorizzazione (classe 3) prima di essere triturati.

 

Cos’è la farina di ossa?

La farina di ossa si ottiene frantumando più o meno finemente ossa di animali, cui talora si aggiungono lische di pesce, e sottoponendole a essiccazione. Quest’ultimo processo può essere effettuato in diversi modi, influenzando la biodisponibilità dei nutrienti per le piante quando la farina di ossa viene utilizzata come concime.

Prima della triturazione, le ossa possono essere o meno sottoposte a processo di sgrassatura e degelatinizzazione, il che influisce sul contenuto in elementi nutritivi del prodotto finito. Si tratta essenzialmente di un concime NP, con un rapporto sempre sbilanciato verso il Fosforo, variabile tuttavia in funzione della materia di partenza e dei processi applicati. Indicativamente si va da un rapporto di 1:13 – 2:18, qualora le ossa vengano degelatinizzate, a uno di 4:12 in assenza di questo pre-trattamento. Essendo limitate le risorse naturali di fosfati, il riutilizzo del Fosforo all’interno del sistema alimentare è estremamente importante per favorire la sostenibilità delle produzioni.

La farina di ossa apporta inoltre quantitativi variabili ma elevati di Calcio (oltre il 20% sulla sostanza secca). Questo la rende particolarmente interessante per l’uso in terreni a pH acido, che necessitano di correzione.

 

Cos’è la farina di carne?

Detta anche carniccio, la farina di carne è ottenuta da residui della lavorazione della macellazione di bovini, ovini e suini, trattati termicamente come già descritto per garantirne la sicurezza dal punto di vista sanitario, disseccati e macinati. Rispetto alla farina di ossa, la farina di carne presenta una composizione più variegata e in particolare un maggior contenuto in Azoto.

 

Farina di ossa e farina di carne in miscela

Spesso i due prodotti sono utilizzati in miscela nello stesso concime per ottenere la migliore composizione. Va ricordato che le farine di carne e d’ossa contengono anche diversi composti organici (aminoacidi, peptidi, proteine in particolare oltre a carbonio umico e fulvico), che possono ottimizzare il rapporto C/N, migliorare l’attività microbica dei terreni su cui vengono distribuite e rilasciare gradualmente nel tempo gli elementi nutritivi contenuti.

 

Composizione media delle farine di ossa e carne

Nella tabella sottostante, tratta dalla pubblicazione Meat and Bone Meal (modificata), si riporta la composizione media (e tra parentesi i valori massimi e minimi) in macro e mesoelementi della farina di ossa, di quella di carne e di quella mista di ossa e carne (valori espressi in % sulla sostanza secca).

 

Le farine di carne e ossa nei concimi Agribios

Le farine di carne e ossa entrano nella formulazione di numerosi prodotti di Agribios Italiana, e precisamente:

Tra i prodotti citati merita una particolare menzione Superoro, esclusivamente a base di farina di ossa e di carne. Le caratteristiche e gli effetti sulle colture di Superoro sono del tutto particolari e non confrontabili con quelli di altri concimi di pari titolo. In Superoro, Azoto e Fosforo sono legati a molecole proteiche e resi disponibili alle piante in maniera graduale e con ritmi sintonizzati alle esigenze nutritive delle colture. I nutrienti contenuti non sono lisciviati e insolubilizzati nel terreno come quando sono contenuti nei concimi minerali e promuovono una eccezionale attività biologica. Le perdite per lisciviazione risultano ridotte dalla corrispondenza fra le quantità di azoto nitrico prodotto e quello utilizzato dalla copertura vegetale. Alle prime necessità alimentari delle colture provvedono gli aminoacidi, successivamente i peptidi ed infine le proteine. Le stesse considerazioni possono essere estese anche al fosforo. L’incrementata attività dei microrganismi determinata dall’uso di Superoro si riflette anche sulla solubilizzazione dei fosfati ossei contenuti, favorendo la disponibilità del fosforo per le piante.


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