Materie prime e formulazioni
Maggio 18, 2022

Concimi organo-minerali: cosa sono e perché sono utili

I vantaggi derivanti dall’uso di concimi organo-minerali in agricoltura sono noti da decenni e ben documentati in Bibliografia, oltre che dimostrati “sul campo” dalla pratica agricola.

Oggi tuttavia la concimazione organo-minerale, in virtù dell’elevata efficienza che la caratterizza, assume un significato e un’importanza maggiori alla luce di due situazioni, l’una di carattere squisitamente agronomico (eccessivo sfruttamento dei terreni agricoli, con loro impoverimento e destrutturazione) e l’altra di carattere congiunturale e geopolitico, ovvero la dipendenza dell’Europa dalla Russia (e dalla Bielorussia) per le forniture di materie prime destinate alla formulazione di concimi minerali e organo minerali (urea, nitrato di ammonio, potassio, fosforo).

Le tensioni legate all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, le conseguenti sanzioni imposte dalla Ue al Paese invasore e le restrizioni alle esportazioni di fertilizzanti più volte paventate da Vladimir Putin rendono necessaria una rivisitazione delle strategie di concimazione delle colture, che punti a massimizzare l’efficacia di questa pratica e a limitare la minimo la perdita delle unità fertilizzanti distribuite.

Il ruolo della sostanza organica nel suolo

Come noto, pur essendo variabile la quota di sostanza organica dei suoli ritenuta ottimale per le diverse colture, un terreno agricolo non può mai esserne esente. Alla presenza di sostanza organica (in particolare della sua frazione “stabile”, si veda sotto) si deve infatti una caratteristica fisica fondamentale dei suoli, la struttura, che garantisce un’adeguata ripartizione dello strato esplorato dalle radici in spazi pieni e spazi vuoti. In un terreno in equilibrio, negli spazi “vuoti” troviamo alternativamente aria (e quindi ossigeno, indispensabile per la respirazione delle radici stesse ma anche di tutta la fauna tellurica) e soluzione circolante, in cui sono disciolti gli elementi nutritivi rilasciati dalla frazione organica e da quella inorganica del terreno. La sostanza organica contiene infatti dal 20 all’80% del Fosforo presente nel terreno e oltre il 90% dello Zolfo totale, oltre a essere una preziosa fonte di Azoto.

Una dotazione inadeguata in sostanza organica, unita al calpestamento dei terreni da parte di mezzi agricoli di peso elevato, porta al compattamento del suolo, che diventa pertanto asfittico e spesso soggetto a ristagni idrici.

Decenni di agricoltura nei quali si è prestata un’attenzione non sempre adeguata alla salvaguardia della fertilità fisica e biologica dei terreni, preoccupandosi principalmente di reintegrare le asportazioni di elementi assorbiti dalle colture, attraverso la concimazione minerale, hanno portato a un diffusa stanchezza dei terreni coltivati, incrementata dalla mineralizzazione della sostanza organica (con rilascio di CO₂ nell’atmosfera), favorita da frequenti lavorazioni e dal cambio climatico in corso.

Quali concimi è possibile utilizzare in agricoltura?

La concimazione delle piante coltivate si basa sull’uso di prodotti allo stato solido o fluido, appartenenti a tre categorie. Il D.Lgs 75/2010 riporta le seguenti definizioni:

Concime minerale: un concime nel quale gli elementi nutritivi dichiarati sono presenti sotto forma di composti minerali ottenuti mediante estrazione o processi fisici e chimici industriali, o processi fisici o chimici industriali; per convenzione possono essere classificati come concimi minerali la calciocianammide e l’urea e i suoi prodotti di condensazione e associazione, nonché i concimi contenenti microelementi chelati o complessati.

Concime organico: un concime derivato da materiali organici di origine animale o vegetale, costituito da composti organici ai quali gli elementi principali della fertilità sono chimicamente legati in forma organica o comunque fanno parte integrante della matrice.

Concime organo-minerale: un concime ottenuto per reazione o miscela di uno o più concimi organici o di una o più matrici organiche, all’uopo autorizzate nell’allegato 5, o di entrambi, con uno o più concimi minerali.

 

I vantaggi della concimazione organo-minerale

La nutrizione delle piante coltivate è migliore in un suolo fertile. Una ovvietà? Non proprio. Anche il miglior fertilizzante risulta inefficace in un suolo stanco. E la misura della stanchezza di un suolo è data principalmente dalla riduzione della sua fertilità biologica. Quest’ultima è strettamente legata alla quantità e varietà (biodiversità) di esseri viventi che in esso coabitano.

Il ruolo della sostanza organica “viva” – in particolare di microrganismi come funghi, batteri e alghe – nel migliorare lo stato nutrizionale e sanitario delle piante attraverso meccanismi diversi è ormai ampiamente dimostrato. Ma occorre ricordare che è proprio la presenza di sostanza organica “morta” che stimola la proliferazione della microflora tellurica, grazie al miglioramento delle condizioni fisiche del suolo e alla cessione di nutrienti.

L’uso di concimi organo-minerali consente pertanto di contribuire favorevolmente a questo equilibrio virtuoso, ma non solo. Grazie alla presenza della frazione organica, gli elementi nutritivi apportati sono meno soggetti a perdite per fenomeni di dilavamento, evaporazione, retrogradazione e fissazione e vanno incontro a cessioni più lente, graduali e prolungate nel tempo. Ne consegue una maggiore efficienza dell’intervento di concimazione, con effetti benefici sull’ambiente e sul bilancio dell’azienda.

La matrice organica: la vera differenza

Parlare genericamente di sostanza organica non è sufficiente per spiegarne il ruolo nei terreni agricoli. Occorre infatti fare una distinzione tra sostanza organica labile e stabile.

Quella labile è costituita essenzialmente da molecole semplici (zuccheri, peptidi, proteine, acidi nucleici…) libere nel terreno, mentre quella stabile dal cosiddetto humus, frutto di processi di rielaborazione, polimerizzazione e condensazione dei composti organici semplici attuati dalla pedofauna.

Nei concimi organici e organo-minerali la qualità della matrice organica dipende fortemente dal suo grado di umificazione, in particolare dal contenuto in acidi umici e fulvici, tipicamente presenti nell’humus stabile. Oltre a svolgere le azioni benefiche sulla struttura del terreno sopra descritte, gli acidi umici incorporano e cedono lentamente gli elementi nutritivi, riducono gli effetti della salinità, neutralizzano il pH e presentano azioni fitostimolanti. Gli acidi fulvici, di peso molecolare inferiore rispetto agli umici, hanno un importante effetto chelante nei confronti di alcuni nutrienti e possono essere assorbiti dalle radici.

 

Organo-minerali Agribios: prodotti con cura

Da quasi 50 anni Agribios produce concimi organo-minerali, curando l’intero processo produttivo: dalla scelta accurata delle materie prime alla loro trasformazione, che avviene presso gli stabilimenti di Villafranca Padovana (PD) e Canneto sull’Oglio (MN), fino al confezionamento del prodotto finito e alla sua distribuzione.

La matrice organica è rappresentata nella maggior parte dei casi da un mix di letami sottoposti a un lungo processo di maturazione nel corso del quale i letami fermentano, umificano ed essiccano naturalmente. La linea degli organo-minerali specificatamente sviluppati per l’agricoltura biologica prevede anche prodotti a matrice organica di origine esclusivamente vegetale.

Alcune caratteristiche specifiche distinguono i concimi organo-minerali Agribios sotto il profilo qualitativo e delle loro performance agronomiche:

  • il processo di fermentazione, che dura oltre sei mesi, libera calore e innalza la temperatura della massa sino a picchi di 80°C, in grado di generare una sorta di “pastorizzazione” che elimina i microrganismi patogeni pericolosi per l’uomo potenzialmente presenti nei letami di partenza (Salmonelle, Escherichia, Nematodi). Nel corso della fermentazione inoltre il pH della massa si abbassa dai valori iniziali di 8 – 8.5 al 7 finale. Il pH neutro crea le condizioni per il massimo assorbimento della maggior parte degli elementi nutritivi contenuti;
  • le matrici organiche prodotte da Agribios contengono Carbonio organico in tenori ben maggiori rispetto al minimo (7,5%) previsto dalla legislazione vigente. Il lungo processo di fermentazione favorisce inoltre la formazione di acidi umici e fulvici, con conseguente maggior efficienza nutrizionale dei concimi in cui la matrice verrà utilizzata grazie alla riduzione dei fenomeni di dilavamento, evaporazione, retrogradazione e fissazione;
  • l’essiccazione avviene naturalmente, senza utilizzo di forni, durante lo stoccaggio in strutture coperte; questo favorisce uno scioglimento completo e rapido del pellet (nell’arco di pochi minuti) una volta distribuito al terreno.

 

La gamma dei concimi organo-minerali proposti da Agribios

Agribios propone una gamma di concimi organo-minerali ampia e completa.

Due linee, una destinata alla produzione biologica e una alla produzione convenzionale (o meglio, integrata), accomunate dall’elevatissimo standard qualitativo delle matrici organiche utilizzate, siano esse di origine animale (linea Biocomplex per il biologico, linee Agrical, Agriazoto, Agricomplex, Agriolivo Agriorto, Agrisprint, Agrivigne, Dorado, Ortofrutta, Superprimo per il convenzionale) o vegetale (linea Vegastar per il biologico).

La matrice organica garantisce le migliori condizioni di disponibilità per la pianta degli elementi nutritivi contenuti nel prodotto, siano essi elementi principali, come nei concimi NPK e NK, o principali associati a secondari (Calcio, Ferro, Magnesio, Zinco, Zolfo).


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