Tra inizio ottobre e fine novembre, a seconda delle condizioni colturali e climatiche, si seminano i cereali autunno vernini. In Italia essi sono rappresentati essenzialmente da frumento tenero, frumento duro e orzo.
Se per il frumento tenero la destinazione principale è la panificazione e per quello duro l’industria della pasta, nel caso dell’orzo gli impieghi sono più diversificati e contemplano l’alimentazione animale e quella umana. In questo secondo caso, le varietà di orzo distico (talora seminate in primavera) sono normalmente destinate alla produzione di malto da birra, mentre quelle polistiche principalmente alla produzione di farine, orzo perlato e orzo solubile.
Il Rapporto Istat sulla coltivazione dei cereali in Italia, datato 26 Aprile 2022, dichiarava: “Nel 2022 non si prevedono grandi variazioni per le superfici investite a frumento tenero (+0,5 %) e frumento duro (-1,4 %), in aumento invece i terreni investiti alla coltivazione dell’orzo (+8,6 %)”. Le percentuali devono essere riferite alle superfici seminate nel 2021, pari a circa 500.000 Ha per il frumento tenero, 1.300.000 Ha per il frumento duro e 350.000 Ha per l’orzo.
Va tuttavia sottolineato che, alla data di pubblicazione del presente articolo, è plausibile ritenere che le previsioni Istat possano subire qualche variazione a causa del complicato scenario politico ed economico internazionale, con incrementi delle superfici destinate ai cereali autunno vernini.