Pomodoro da industria: la concimazione fa la differenza

In Italia si produce in un ampio areale, che si estende da Nord a Sud e che nell’annata 2022 ammontava a circa 65.000 ettari. Stiamo parlando del pomodoro da industria che, secondo i dati diffusi lo scorso autunno da Anicav (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali), nel 2022 nel nostro Paese ha generato circa 5,5 milioni di prodotti trasformati. Nonostante il leggero calo rispetto al 2021, l’Italia si mantiene al terzo posto nella classifica mondiale dei Paesi produttori di “oro rosso”, dopo California e Cina.

 

Pomodoro da industria: due trend importanti

Due trend oggi caratterizzano fortemente il settore italiano del pomodoro da industria.

Per quanto riguarda il miglioramento genetico, negli ultimi anni esso si è focalizzato sullo sviluppo di varietà sempre più produttive, ma anche idonee alla trasformazione in prodotti finali come cubettati, polpa e triturati, di qualità più elevata rispetto a prodotti più “basici” come concentrati e passate.

Per quanto riguarda invece gli indirizzi produttivi, va rilevato come cresca costantemente nel nostro Paese la produzione di pomodoro da industria biologico, che nel 2022 insisteva su una superficie pari al 10% di quella totale destinata a questa coltura in Italia e la cui coltivazione è favorita anche dalla crescente selezione di varietà resistenti alle principali malattie che colpiscono il pomodoro.

 

Cosa chiede l’industria di trasformazione del pomodoro

I parametri sulla base dei quali viene valutata la qualità del pomodoro da industria sono essenzialmente quattro, che si affiancano al requisito di base della sanità dei frutti:

  • regolarità della forma e della pezzatura
  • intensità e regolarità della colorazione
  • consistenza adeguata, per ridurre l’incidenza di fessurazioni in fase di raccolta meccanica e movimentazione, nonché per incrementare la conservabilità
  • corretta composizione delle bacche, in particolar modo in termini di zuccheri (grado Brix) e acidi.

 

Tecniche colturali e produttività del pomodoro da industria

Su tutti questi parametri le tecniche colturali – in particolare la difesa, la concimazione e l’irrigazione – hanno un influsso di primaria importanza, così come lo hanno sulle rese, che in base agli ambienti di coltivazione e alle cultivar possono variare da poche centinaia di quintali all’ettaro a ben oltre i 1000 q/ha.

Diversi studi (a titolo di esempio, consultare questa e questa pubblicazione) di confronto tra concimazione minerale e concimazione organica del pomodoro da industria dimostrano come quella organica sia più efficace nel migliorare parametri come colorazione e grado Brix rispetto a quella minerale.

La disponibilità di acqua influenza moltissimo la traslocazione degli elementi assorbiti dal terreno o per via fogliare e una carenza idrica nella fase tra l’allegagione e lo sviluppo del frutto può dar luogo, per esempio, allo sviluppo di marciume apicale. Per ridurre l’incidenza di questa fisiopatia, legata alla carenza di Calcio, può essere di grande aiuto l’applicazione di prodotti ad azione biostimolante, in grado di aumentare la tolleranza allo stress idrico e favorire il trasporto degli elementi nutritivi. L’irrigazione, effettuata a goccia o per aspersione, deve essere ridotta o sospesa quando i frutti cominciano a virare di colore, per evitare di spingere sullo sviluppo vegetativo e favorire, invece, la maturazione delle bacche.

 

La nutrizione del pomodoro da industria

Tra i macroelementi, l’Azoto risulta indispensabile fin dalle prime fasi di sviluppo e crescita della piantina, raggiungendo il suo picco massimo di assorbimento in pre-fioritura. Particolarmente critica è la fase di post-trapianto, nella quale la piantina sperimenta sempre uno stress che occorre venga superato più rapidamente possibile. La distribuzione dell’Azoto è normalmente frazionata, se si ricorre alla fertirrigazione. Diversamente, si applica in forma di concime granulare a lento rilascio, localizzato sulla fila.

Il Fosforo ha un’importante funzione starter che influenza positivamente lo sviluppo radicale. Soprattutto nel caso di basse temperature (trapianti precoci), è importante che la pianta abbia a sua disposizione un’adeguata dotazione fosfatica sin dalle primissime fasi di sviluppo. Al corretto sviluppo dell’apparato radicale, a anche degli internodi, contribuisce anche lo Zinco.

Quest’ultimo favorisce anche l’uniformità di fioritura, mentre il Boro influenza positivamente la vitalità del polline e quindi la fecondazione e l’allegagione.

Il Potassio è importante durante tutto il ciclo produttivo, in quanto coinvolto nel mantenimento di uno stato idrico adeguato della pianta. Ma è anche fondamentale per la sintesi di zuccheri e di pigmenti.

Man mano che si sviluppano i palchi fiorali, la pianta deve essere correttamente nutrita, per evitare un’eccessiva cascola dei fiori. In questa stessa fase occorre anche fare anche attenzione alle eventuali carenze di Calcio, per evitare l’insorgenza di marciume apicale.

 

 

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Per la coltivazione biologica del pomodoro da industria

BIOSINERGY è uno straordinario attivatore dei terreni, a base di sostanza organica umificata, micorrize, inoculi batterici e fungini. La sua particolare composizione, ricca di acidi umici, stimola la radicazione e la simbiosi tra apparato radicale e funghi micorrizici, favorendo un utilizzo più efficiente di acqua ed elementi nutritivi da parte della pianta. BIOSINERGY migliora la risposta produttiva delle colture incrementando le produzioni, migliorando la qualità dei raccolti e inducendo una migliore resistenza delle piante ai principali stress biotici e abiotici. Biosinergy è disponibile nell’esclusiva formulazione a scaglie, che facilita la distribuzione localizzata, ed consentito in agricoltura biologica.

 

BIOCOMPLEX 6.8.12 è concime organominerale biologico, con azoto e fosforo 100% organici, ricchissimo di acidi umici e fulvici, oltre che di aminoacidi ottenuti da idrolisi. Biostimola il terreno migliorandone le proprietà chimico-fisiche, e nutre efficacemente la coltura grazie al rilascio graduale degli elementi nutritivi, in virtù della forte azione chelante.

 

MICROTECH START è un innovativo inoculo di funghi micorrizici, fluido, da impiegare post-trapianto. La sua particolare composizione permette di apportare i principali elementi della nutrizione (azoto, fosforo e potassio) oltre a carbonio organico, enzimi, zuccheri, aminoacidi levogiri, peptoni, micorrize e batteri della rizosfera utili alle piante (PGPR, azotofissatori ecc…). L’interazione tra la sostanza organica e uno specifico pool microbico crea una

straordinaria sinergia tra tutti i componenti di Microtech Start, a grande vantaggio del suolo e della coltura. Consentito in agricoltura biologica.

Per la coltivazione integrata del pomodoro da industria

AGRICOMPLEX 3.6.18, concime organo minerale con Potassio 100% da solfato, si inserisce perfettamente nella concimazione del pomodoro grazie agli elementi nutritivi solubili e complessati dagli acidi umici contenuti nella frazione organica, in particolare Magnesio e microelementi. Apporta sostanza organica umificata di elevata qualità e migliora la capacità di scambio cationico. Svolge un’azione chelante e acidificante che migliora l’assorbimento degli elementi nutritivi.

 

ORTOFRUTTA 5.9.16 consente, con un solo passaggio, di apportare assieme alla frazione minerale contenente Azoto, Fosforo e Potassio, anche un’importante quantità di matrice organica altamente umificata. La matrice organica è costituita da una miscela di letami altamente umificati della migliore qualità, fermentati naturalmente per un periodo complessivo di circa 180 giorni in un luogo coperto e ventilato. Questo lungo periodo di maturazione riduce il tenore di umidità, arricchisce la sostanza organica di acidi umici, neutralizza il pH e sanifica la massa rendendola esente da nematodi, salmonelle, patogeni, antibiotici e semi di erbe infestanti. Gli acidi umici svolgono azione chelante nei confronti degli elementi nutritivi. La formulazione in micropellet facilita la distribuzione localizzata, favorendo l’efficienza dell’operazione e riducendo sprechi e costi inutili.


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