Focus colture
Maggio 25, 2022

Cereali: focus sulla concimazione azotata

L’Azoto svolge un ruolo di primaria importanza nella nutrizione delle piante, risultando essenziale per la loro crescita (funzione plastica), ma avendo anche un influsso determinante sulle performance produttive, in termini quantitativi e qualitativi.

Nel caso specifico dei cereali, un’eventuale carenza di Azoto è all’origine di sviluppo stentato, pigmentazione clorotica delle foglie, riduzione dell’efficienza fotosintetica e composizione squilibrata della granella.

Per contro, l’eccesso di Azoto allunga il ciclo della pianta e porta a ritardi nelle fasi fenologiche, incrementa la sensibilità ad avversità biotiche e abiotiche e favorisce l’allettamento nei cereali autunno-vernini.

Le dinamiche ambientali dell’azoto

L’Azoto è presente nei terreni coltivati in tre forme:

  • organico, parte dell’humus. Viene reso disponibile per l’assorbimento da parte delle piante dai processi di mineralizzazione, che liberano azoto ammoniacale e nitrico;
  • ammoniacale, poco disponibile per le piante in quanto trattenuto per adsorbimento dalle argille del terreno;
  • nitrico, molto solubile in acqua, non trattenuto dalle argille e altamente disponibile per le piante.

Le piante coltivate assorbono Azoto principalmente sotto forma di nitrati contenuti nella soluzione circolante, i quali tuttavia risultano anche essere fortemente soggetti a lisciviazione e dunque al rischio di percolazione nelle falde acquifere, e rischi per la salute umana, poiché si ritiene che i nitrati possano avere effetti cancerogeni. Per questo motivo l’Unione Europea nel 1991 ha emanato la cosiddetta “Direttiva Nitrati” (Dir. CE 91/676), che impone a tutti gli Stati membri l’adozione di buone pratiche agricole per contenere i riflessi negativi della pratica agricola della concimazione azotata sulla qualità delle acque di falda.

Oltre alla lisciviazione, a determinare perdite di Azoto dagli strati di terreno esplorati dalle radici delle piante coltivate sono anche i fenomeni di:

  • denitrificazione: riduzione dei nitrati e dei nitriti a forme gassose, come Azoto molecolare e protossido di Azoto, e loro dispersione nell’atmosfera. Trattandosi di un processo favorito dalla anaerobiosi, esso costituisce un punto di attenzione in risaia;
  • volatilizzazione: perdite di azoto in forma ammoniacale, favorite da pH basico del terreno, umidità ed elevate temperature.

Da dove arriva, invece, l’Azoto di cui si nutrono le coltivazioni? Da due fenomeni naturali – l’azotofissazione biologica, effettuata nel terreno da batteri, e l’azotofissazione atmosferica, dovuta a scariche elettriche che trasformano l’Azoto molecolare in ossidi di Azoto e ammoniaca, poi trascinati a terra dalle piogge – e da uno di origine antropica: la fertilizzazione.

La concimazione azotata dei cereali: considerazioni generali

Come per qualsiasi altra coltivazione, anche per i cereali stabilire un adeguato piano di concimazione azotata significa identificare le dosi, le epoche di distribuzione, il tipo di concime e forma azotata da impiegare e infine la modalità di distribuzione;

Il calcolo della dose di azoto da distribuire nell’arco dell’intero ciclo colturale dovrà tenere conto di diversi fattori:

  • epoca di semina del cereale (cereale autunno-vernino, cereale primaverile);
  • quantità e qualità della produzione attese;
  • disponibilità di azoto nel terreno (anche per grazie alle colture che hanno preceduto il cereale nella rotazione) e/o derivante dalle piogge;
  • possibili perdite per lisciviazione, volatilizzazione, denitrificazione.

La distribuzione dell’Azoto in cerealicoltura risulta più efficace ed efficiente se frazionata, con timing variabili in funzione del cereale, ma che contemplano normalmente una concimazione pre-semina e altri 1-2 interventi in momenti di elevato fabbisogno da parte della coltura.

 

Si può scegliere tra:

  • concimi minerali, organo-minerali (ne abbiamo parlato qui) oppure organici, nei quali la disponibilità dell’Azoto per le piante varia sia per quantità che per tempi di cessione (pronto effetto, rilascio controllato). Conoscere i picchi di fabbisogno della coltura, anche in relazione all’andamento meteorologico, consente di scegliere la formulazione più adatta a garantire il soddisfacimento delle esigenze nutrizionali della pianta senza spreco di unità fertilizzanti;
  • concimi solidi (granulari/pellettati) oppure liquidi;
  • distribuzione al terreno (anche con fertirrigazione) e distribuzione fogliare (in copertura).

 

Focus sul mais

Indispensabile per garantire buone performance di qualsiasi coltivazione cerealicola, l’Azoto assume un ruolo di fondamentale importanza nella coltivazione del mais, dove pertanto il piano di concimazione deve prevedere apporti adeguati non solo in termini di quantitativi ma anche di epoche di distribuzione e frazionamento.

Un ettaro di mais che produce 130 quintali di granella secca necessita indicativamente di 290 unità di Azoto che, fatte salve tutte le considerazioni di cui sopra sul bilancio di questo elemento in un terreno coltivato, andrebbero distribuite in ragione di:

  • 30% in pre-semina (meglio se tramite concimi a cessione controllata);
  • 35% entro la levata
  • 35% a distanza di circa 30-35 giorni dal secondo intervento.

 

Agribios per la concimazione azotata dei cereali

Per la concimazione dei cereali Agribios offre un’ampia gamma di prodotti, sia pellettati che liquidi, organici e organo-minerali, formulati sia per la cerealicoltura integrata sia per quella biologica.

Tra i prodotti a titolo azotato elevato si citano:

AGRIAZOTO 300, concime organo minerale azotato ad alto titolo, ideato per l’ottimale concimazione delle colture avide di Azoto. La composizione specifica della sostanza organica e le forme d’azoto contenute determinano una cessione pronta e graduale dell’elemento, tale da accompagnare al meglio lo sviluppo e i fabbisogni della coltura.

AGRIORGANICO 10%, concime organico azotato ottenuto per pellettatura a freddo di una miscela di proteine animali parzialmente idrolizzate e letame essiccato. Le dimensioni delle molecole organiche naturali che contengono l’azoto ne consentono un rilascio graduale con una disponibilità prolungata per la pianta. Ammesso in agricoltura biologica.

AGRICOMPLEX 10.5.15, AGRIOLIVO 12.5.5 AGRISPRINT 10.5.8, che consentono, con un solo passaggio, di apportare assieme alla frazione minerale contenente azoto a cessione graduale, fosforo e potassio, anche un’importante quantità di matrice organica altamente umificata e di meso elementi.

BIOCOMPLEX 5.15.5, prodotto a partire da una miscela di concimi organici ad alto contenuto di azoto e di fosforo con l’aggiunta di solfato di potassio, per avere un concime organo minerale completo di tutti gli elementi nutritivi richiesti dalle piante e un rapporto ideale tra i vari nutrienti. Ammesso in agricoltura biologica.

SUPERORO, contenente azoto e fosforo che, essendo legati a molecole proteiche, non sono direttamente utilizzabili dalle piante ma vengono resi disponibili con gradualità e con ritmi sintonizzati alle esigenze nutritive delle colture. Ammesso in agricoltura biologica.

SUPERPRIMO 9.20, contenente una miscela di letame (bovino e avicolo) e proteine animali trasformate e parzialmente idrolizzate, che permette di massimizzare la protezione degli elementi nutritivi azoto e fosforo ma anche calcio, zolfo e zinco. Il naturale sostituto dei concimi minerali a base di azoto e fosforo presenti sul mercato.


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